Bonus acqua potabile 2022
BONUS DELL’ACQUA POTABILE – AGGIORNAMENTI AL 1 APRILE 2022
BONUS ACQUA POTABILE
L’incentivo economico per bere acqua buona senza spostarsi da casa.
In cosa consiste il contributo
Il Bonus acqua potabile è un’agevolazione economica introdotta nel 2021. Nasce con lo scopo di incentivare l’acquisto e gli interventi di installazione in unità immobiliari, di sistemi in grado di migliorare la qualità dell’acqua erogata dagli acquedotti.
Una strategia a tutela delle risorse ambientali
L’obiettivo finale del provvedimento è razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo dei contenitori di plastica utilizzati per il suo imbottigliamento e distribuzione.
La disposizione dell’Agenzia dell’Entrate che stabilisce i criteri del bonus
L’incentivo è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 (Legge 30 dicembre 2020, n. 178), ma è diventata operativo dal 17 giugno 2021. Si è infatti dovuto attendere il Decreto attuativo per l’attivazione del Bonus acqua potabile. L’Agenzia delle Entrate, che gestisce la misura, con il provvedimento del 16 giugno 2021, ha definito i criteri e le modalità di fruizione del beneficio.
La Legge di Bilancio 2022 e la proroga dell’agevolazione
In seguito, la Legge di Bilancio 2022 ha prorogato al 2023 questo contributo inizialmente introdotto per il biennio 2021-2022.
Il valore del beneficio
Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate fissa il credito di imposta ottenibile attraverso il bonus, fino ad un importo pari al 50% delle spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, per l’acquisto e l’installazione di:
- soluzioni per il filtraggio dell’acqua
- sistemi di mineralizzazione
- strumenti di raffreddamento
- strumenti per aggiungere anidride carbonica E290 a uso alimentare
- sistemi per migliorare la qualità dell’acqua erogata da acquedotto, al fine del consumo da parte delle persone.
Un risparmio notevole per famiglie e attività.
L’iniziativa è volta a garantire un notevole sostegno economico a famiglie, aziende, enti e associazioni. Assicura loro un risparmio effettivo derivante dall’uso degli impianti di depurazione, filtri e addolcitori.
In che modo aiuta le famiglie
La filtrazione dell’acqua al punto d’uso e il conseguente utilizzo dell’acqua del rubinetto, consente a una famiglia che beve regolarmente acqua in bottiglie di plastica, un risparmio ingente sulla spesa dell’acqua imbottigliata, spesa che grava annualmente sul bilancio familiare.
Come abbatte i costi delle aziende
Il risparmio sale poi notevolmente se si pensa ad attività economiche come bar, ristoranti e pubblici esercizi. Sono cifre a cui non pensiamo abitualmente ma che vale la pena stimare per imboccare la strada del cambiamento da cui trarre grandi e duraturi vantaggi.
Una misura che punta a obiettivi sostenibili
Con le sue disposizioni, l’Agenzia dell’Entrate mette in campo un ingente bonus atto a incentivare la buona pratica dell’utilizzo dell’acqua del rubinetto. L’acqua, se filtrata al punto d’uso, permette infatti di rispondere alle esigenze di una vastissima categoria di consumatori.
Lo scopo della legislazione
Il decreto attuativo è finalizzato al miglioramento qualitativo delle acque erogate dagli acquedotti per il consumo umano.
In questa ottica, il legislatore che ha emanato il provvedimento ambientale, riconosce e sancisce il ruolo fondamentale delle aziende che producono e installano sistemi di depurazione e filtraggio dell’acqua. Questa attitudine serve infatti a proseguire il delicato e vitale equilibrio che lega la salute dell’uomo a quella dell’ambiente.
In che modo un depuratore migliora l’acqua del rubinetto
I sistemi di filtrazione, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica migliorano la qualità e il sapore dell’acqua dell’acquedotto. Ciò è possibile grazie a sistemi tecnologici sempre più avanzati e innovativi.
L’utilizzo di un depuratore d’acqua al punto d’uso aiuta l’ambiente
Se si incoraggia la buona pratica del consumo dell’acqua del rubinetto, si riduce progressivamente il bisogno di bottiglie e contenitori di plastica impiegati dalla grande distribuzione per la vendita dell’acqua. Diversi studi hanno dimostrato infatti che la plastica è un vero e proprio veleno per l’ambiente. L’utilizzo di bottiglie in PET è tra le principali cause dell’inquinamento da plastica.
La plastica e i danni sull’ambiente
La plastica dispersa nell’ambiente ha un profondo e negativo impatto su di esso. Provoca danni irreversibili alle risorse naturali con conseguenti gravi ripercussioni sulla salute di uomini e animali.
Il ruolo fondamentale di famiglie e imprese
Famiglie e pubblici esercizi sono tenuti a valutare attentamente il fatto che il loro consumo e diffusione di plastica hanno un impatto devastante sull’ambiente. Devono pertanto adottare uno stile di vita e di produzione più responsabile e sostenibile. Inoltre, l’acqua è un bene prezioso che va preservato. L’utilizzo di sistemi che filtrano l’acqua al punto d’uso, evita tutti gli sprechi, derivanti dalla sua raccolta e imbottigliamento.
A chi spetta il bonus acqua potabile
I destinatari del bonus acqua potabile possono essere:
– Persone fisiche ovvero famiglie e privati;
– Soggetti che esercitano attività di impresa professioni o arti;
– Enti religiosi civilmente riconosciuti;
– Realtà del Terzo settore;
– Enti non commerciali in generale.
Il credito di imposta
Tutti questi soggetti potranno migliorare la qualità dell’acqua proveniente dall’acquedotto, con l’acquisto di depuratori dell’acqua. Potranno farlo beneficiando di un credito di imposta.
Come si calcola il Bonus Acqua Potabile e in che misura se ne ha diritto
L’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione è di:
– 1000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche;
– 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.
A quanto ammonta in euro il valore del bonus
Nel caso di installazione di depuratori d’acqua è dunque disponibile un bonus fiscale fino a 500 euro per le abitazioni private e fino a 2.500 euro negli altri casi (ad esempio per i locali e le aziende). Questi importi sono stati determinati tenendo conto che l’ammontare di spesa disponibile per l’intera platea dei beneficiari, corrisponde a 5 milioni di euro per annualità.
Cumulabilità del Bonus acqua potabile
Il bonus acqua potabile è inoltre cumulabile. Dunque, se, ad esempio, un privato o un soggetto d’impresa installa un depuratore in due proprietà differenti, può ottenere il bonus per entrambe le spese. La cosa importante è che la spesa rientri nel limite di 1.000 euro per ciascun immobile per le persone fisiche e di 5.000 euro, invece per le attività di tipo commerciale, professionale, d’arte, imprenditoriale e gli enti del terzo settore o religiosi.
Come richiedere il bonus acqua potabile in 3 step
Primo passo: pagamenti documentabili e tracciabili
L’Agenzia delle entrate spiega come, per documentare gli acquisti e i conseguenti costi, è necessario disporre di una fattura elettronica. In alternativa si può utilizzare un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito di imposta. Il pagamento va quindi effettuato con metodi tracciabili che consentano di identificare l’autore del pagamento. Per i privati e, in generale, i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento deve essere effettuato obbligatoriamente con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.
Secondo passo: la trasmissione a Enea
Come abbiamo visto, la misura punta a razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica per le acque destinate all’uso potabile. A tal fine l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – Enea è stata incaricata di monitorare e verificare l’effettivo impatto del bonus sulla riduzione dell’utilizzo della plastica per l’acqua potabile. A tal fine, tutte le informazioni riguardanti gli interventi relativi al Bonus acqua potabile 2022, devono essere trasmesse in via telematica ad Enea attraverso il sito dedicato entro 90 giorni dall’installazione dell’impianto. Occorre inoltre inviare successivamente il modello di comunicazione all’Agenzia delle entrate.
In che modo ENEA controlla e rende noto l’impatto ambientale del bonus
L’ente ENEA dopo aver analizzato le informazioni ottenute, trasmetterà, quindi, telematicamente, una relazione sugli impatti degli interventi agli enti di riferimento quali: il Ministero dell’Ambiente (intanto divenuto Ministero della Transizione Ecologica), quello dell’Economia e delle Finanze e il Ministero dello Sviluppo Economico.
Terzo passo: la comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
Quando e come fare domanda per il Bonus acqua potabile
L’ammontare delle spese compiute deve essere comunicato all’Agenzia delle Entrate nel periodo compreso tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui si è sostenuto il costo. Per fare domanda è necessario compilare l’apposito modello messo a disposizione dall’ente. Occorre poi trasmetterlo tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia. Una volta entrati nell’area riservata, il servizio si trova all’interno della sezione Servizi, nella categoria Agevolazioni, alla voce Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile.
Dopo aver inviato la comunicazione, il richiedente riceverà, entro 5-10 giorni, una ricevuta che conferma la presa in carico della domanda.
La compilazione del modulo per la richiesta del bonus acqua potabile
Il modello si compila indicando tutti i propri dati personali, oltre a quelli dell’eventuale intermediario. Sul frontespizio si scrive chi è il beneficiario del credito di imposta e si sottoscrivono tutti i dati. Nel quadro A o in quello B (a seconda della categoria del richiedente) sarà indispensabile inserire l’elenco di tutte le spese sostenute che sono ritenute agevolabili. Devono cioè rientrare tra gli interventi previsti per migliorare la sostenibilità idrica. Occorre indicare il totale della spesa e i costi sostenuti, oltre ai dati catastali dell’immobile in cui si interviene.
La guida online dell’Agenzia delle Entrate
Sul portale dell’Agenzia delle entrate è disponibile un’apposita guida con le istruzioni alla compilazione del modello di richiesta bonus acqua potabile.
Rettifiche
Se si intende fare una comunicazione correttiva, è obbligatorio presentarla sempre entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese. La comunicazione finale va trasmessa sempre per via telematica con le medesime modalità. Essa sostituisce tutte le comunicazioni inviate precedentemente.
Come si utilizza il Bonus Acqua Potabile
L’agevolazione consiste in un credito di imposta, per cui si può usare in compensazione per F24, con sconto in fattura. Le persone fisiche che non esercitano attività d’impresa o lavoro autonomo, possono utilizzare il bonus nella dichiarazione dei redditi. Lo possono richiedere a partire dall’anno in cui si è effettuata la spesa e nei seguenti, fino al raggiungimento della cifra totale e il completo utilizzo del bonus.
Una politica consapevole che premia le scelte sostenibili
Aderire al Bonus Acqua potabile per installare impianti di trattamento dell’acqua del rubinetto, quali depuratori, filtri, addolcitori, rappresenta una scelta consapevole ed ecosostenibile. Il risultato è acqua buona e sicura senza generare alcun impatto sull’ambiente, se non di tutela. In più si risparmia sulla fornitura di un bene indispensabile per le famiglie e le aziende.
L’occasione giusta per agire in funzione della soluzione migliore.
Per avere informazioni e supporto per la richiesta del Bonus Acqua Potabile, e la scelta dell’impianto più adeguato e vantaggioso per le tue esigenze, Fontenova La Clinica dell’Acqua è a tua disposizione con la sua lunga esperienza, competenza e preparazione in campo.
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